TURISMO LENTO E CAMMINI

TURISMO LENTO E CAMMINI

Grazie alla presenza di paesaggi in gran parte tutelati da una singolare e diffusa rete integrata di parchi e riserve, l’Abruzzo è terra di cammini e turismo lento, da vivere a piedi lungo i numerosi percorsi un tempo battuti da pastori, briganti, monaci e soldati in fuga oppure magari a bordo di un treno storico che dolcemente si insinua tra le pieghe di un territorio unico, in grado di trasportare il viaggiatore in una dimensione fuori dal tempo.
Il territorio si caratterizza per fenomeni sociali e politici molto importanti, sul finire dell’Ottocento e con l’avvento dell’Unità d’Italia, si afferma il “brigantaggio”. Tale fenomeno è stato molto lungo ed intenso, probabilmente favorito dalle caratteristiche dell’area che presenta sentieri, grotte e rupi di difficile accesso, motivo per cui i briganti si sentivano sicuri. La fittissima ‘mugheta’ presente sulla Majella, per esempio, è una delle più fitte d’Europa.

Interessante richiamare il Cammino di San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi che è un originale esempio di turismo lento, un percorso attraverso le vie della transumanza non solo devozionale ma anche emozionale, alla ricerca del genius loci di territori “minori” tutti da scoprire “con passo corto e lento”; l’area è interessata dal Cammino per la parte che va da Fara San Martino a Rosello passando per Villa Santa Maria dove il santo era nato.

Si segnala anche il Cammino d’Abruzzo (riconosciuto tra i 6 cammini di Regione Abruzzo) che da attraversa la zona orientale del parco toccando Palena, Lettopalena, Taranta, Lama dei Peligni, Fara San Martino, Civitella M.R., Gessopalena, Roccascalegna”.