IL SERVIZIO SCOLASTICO
Nell’area sono presenti 4 istituti comprensivi, uno per ciascun sub ambito territoriale (dal 2025-26 l’I.C. di Quadri sarà accorpato all’Istituto Alberghiero “G. Marchitelli”).
- 20 scuole dell’infanzia, localizzate nei comuni di Carunchio, Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Civitella Messer Raimondo, Fara San Martino, Gamberale, Gessopalena, Lama dei Peligni, Montazzoli, Montenerodomo, Palena, Palombaro, Pizzoferrato, Quadri, Roccascalegna, Roccaspinalveti, Taranta Peligna, Torricella Peligna e Villa Santa Maria.
- 17 scuole primarie
- 10 scuole secondarie di primo grado
- 1 scuola secondaria di secondo grado (l’Istituto Alberghiero “G. Marchitelli” nel comune di Villa Santa Maria). Le maggiori problematiche legate all’istruzione riguardano l’atomizzazione dei plessi e la presenza significativa di pluriclassi.
IL SERVIZIO SANITARIO
Attualmente nell’Area Interna sono presenti un centro riabilitativo e un laboratorio di analisi nel comune di Villa Santa Maria. Nel resto dei comuni non sono presenti né strutture pubbliche sanitarie né private convenzionate.
I problemi più allarmanti sono l’alto tasso di ospedalizzazione evitabile e l’intervallo allarme – target. Oltre il 40% dei ricoveri ospedalieri appare improprio, perché le patologie croniche, non adeguatamente prese in carico dalla sanità territoriale, spesso richiedono il tempestivo ricorso ospedaliero.
Il quadro epidemiologico evidenzia il prevalere delle patologie croniche degenerative e l’invecchiamento progressivo della popolazione, con progressiva riduzione delle capacità di autonomia e aumento della vulnerabilità. Una consistente fetta della spesa sanitaria e la conseguente attività si concentra maggiormente sulla popolazione anziana fragile la quale, più di altre fasce di età, necessita che le cure siano integrate attraverso specifici percorsi di trattamento. La carenza di coordinamento dei vari operatori sociosanitari, inoltre, determina una frammentazione che genera disservizi. I ricoveri sono 20 volte maggiori di cui 10 volte più in urgenza e per il 32% risultano impropri; assorbono il 38% delle risorse assistenziali sanitarie.
MOBILITA’ E CONNESSIONI
La mobilità interna dell’Area Interna Basso Sangro-Trigno è garantita da numerose strade comunali e provinciali scarsamente manutenute che intersecano le direttrici principali nord-sud ed est-ovest, dalla Fondo Valle Trigno e dalla Fondo Valle Sangro.
I caselli autostradali che servono l’Area Interna sono localizzati lungo la A14, in particolare quelli della “Val di Sangro”, “Casalbordino-Vasto Nord” e “Vasto Sud-Montenero di Bisaccia-San Salvo”. Colledimezzo e Roccascalegna sono i comuni più prossimi a un casello autostradale, con un tempo di percorrenza necessario per accedervi di circa 24 minuti. La quasi totalità dei comuni ha tempi di accesso alla rete autostradale superiori ai 30 minuti, con i comuni di Lettopalena, Castiglione Messer Marino, Palena, Gamberale, Colledimacine e Taranta Peligna che ne necessitano fra i 50 e i 60 minuti.
Il trasporto extraurbano su gomma fornisce i collegamenti interni all’Area Interna e con le città di Chieti e Pescara, garantendo un servizio accettabile per studenti e lavoratori, meno per altre categorie di cittadini (pensionati/e, casalinghi/e).
La linea ferroviaria adriatica può essere raggiunta grazie alle stazioni localizzate lungo la costa, con tempi di percorrenza che vanno da un minimo di 31 minuti (Celenza sul Trigno) a un massimo di 82 minuti (Palena e Lettopalena).
L’aeroporto di Pescara è raggiungibile con tempi che vanno dai 54 minuti (Roccascalegna) ai 95 minuti (Schiavi di Abruzzo).
Esiste anche una linea (ex Sangritana) che collega la costa a Castel di Sangro che attraversa tutta la vallata del fiume Sangro in fase di riattivazione.
La dimensione demografica, il tasso di anzianità della popolazione e le caratteristiche orografiche fanno prevalere l’“utenza debole” dell’area con conseguenti difficoltà del servizio TPL di soddisfare la domanda di trasporto.
Un’ulteriore criticità riguarda il sistema della mobilità lenta del territorio che risulta poco infrastrutturato. Questa condizione non ha consentito al territorio di dotarsi di un sistema a “rete” da offrire a quel target del prodotto turistico “natura – vacanza attiva” per il quale l’area è maggiormente vocata.
MODELLO DI STRATEGIA TERRITORIALE